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Una visita in Val Cavallina e agli amici del Museo Cavellas
Frequento da anni Spinone al Lago, in Val Cavallina, lo faccio per motivi di famiglia e d’amore per un luogo che incanta e che non è conosciuto come meriterebbe… anche se forse, per certi versi questa è anche la sua grande fortuna.
In qualunque stagione mi accoglie con colori, suoni, venti, luci sempre diversi, e, sempre, mi sembra di immergermi un quadro d’altri tempi.
Tra la Val Cavallina e il sud est Milano parrebbe non ci sia alcuna affinità. In verità per chi conosce profondamente entrambi i luoghi e li ama per come sono veramente, tante sono le cose che li accomuna:
- La devozione per San Carlo Borromeo e la sua presenza testimoniata in entrambi i luoghi
- Fauna e flora con percorsi naturalistici, ciclabili e oasi.
- Le acque come risorse vitali ancora oggi per entrambi.
- Luoghi e dimore storiche poco conosciuti ma incantevoli.
E cos’ha in comune con Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili? Sicuramente il museo Cavellas: tanti progetti, tanta passione, una relazione positiva con il territorio, le persone, le associazioni, gli enti, la capacità di essere aperti a nuove sinergie, l’amore per il recupero delle buone pratiche e per gli antichi mestieri.
Ma cos’è il Museo Cavellas?
Innanzitutto, voglio dire che è un luogo dove sono stata accolta come un’amica e per questo sono grata e molto felice.
Il museo esplora il rapporto tra l’uomo e la natura, mettendo in evidenza come le risorse naturali siano state sfruttate e trasformate nel corso dei secoli. Mostre dedicate alla lavorazione della pietra, all’uso dell’acqua e alla fauna e flora locali, offrono una panoramica della vita nella valle.
La Val Cavallina è un’area caratterizzata da una grande varietà di ambienti naturali, tra cui laghi, boschi e pascoli. Questi ambienti sono stati utilizzati storicamente per l’agricoltura, l’allevamento e l’uso dell’energia idraulica, e il museo racconta questa storia attraverso le sue esposizioni.
Il museo Cavellas è ospitato nel Palazzo Bettoni a Casazza. Questo edificio storico è stato concesso dalla famiglia Bettoni al comune per essere trasformato in un museo. La famiglia ha fatto questa concessione con l’intento di preservare e valorizzare la storia e la cultura locale, promuovendo l’educazione e coinvolgendo la comunità; anche in questo c’è tanta affinità con gli scopi di EVF ed è ciò con cui il museo Cavellas si presenta nella home page del suo sito.
La storia della valle, infatti, è ricca di personaggi che hanno contribuito allo sviluppo della regione, come contadini, pastori e artigiani. Questi individui hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura locale, che il museo si impegna a preservare e raccontare a beneficio di tutta la comunità.
Proprio con lo scopo di promuovere la cultura locale, il museo organizza:
- eventi come la rassegna autunnale dedicata alle castagne e al castagneto,
- mostre che si rinnovano annualmente e che esplorano diversi aspetti della vita e della cultura locale.
- Visite Guidate in italiano e inglese,
- laboratori didattici per scuole e gruppi.
- Il progetto ambizioso ma bellissimo di un lungo percorso ciclabile che potrebbe toccare anche i luoghi del nostro ecomuseo e dalle valli bergamasche, arrivare oltre i confini nazionali.
Inoltre, il museo è attivamente coinvolto in progetti di conservazione dei siti storici e naturali della valle, come il villaggio romano di Cavellas, che rappresenta una parte importante del patrimonio archeologico locale e si trova dove mai immaginereste…
Le iniziative a sostegno degli scopi del museo comprendono anche la collaborazione con altre associazioni territoriali per organizzare attività culturali e educative in sinergia. Le attività di scavo, ancora in corso nel villaggio romano, hanno lo scopo di capire e approfondire com’era organizzata la popolazione che abitava questa valle 2000 anni fa.
Una natura incontaminata ma ben conservata dall’uomo, lo specchio color smeraldo del lago di Endine, le fonti e i torrenti di questo luogo rigoglioso, portano anche a una coscienza spirituale collettiva di grande devozione.
Chiesa di San Carlo Borromeo
Una figura emblematica di questa devozione è San Carlo Borromeo che, durante il suo episcopato, visitò diverse località nella diocesi di Milano, inclusa la Val Cavallina. La sua presenza e il suo impegno nel rafforzare la fede cattolica lasciarono un’impronta profonda nella comunità locale.
Ne è testimonianza il Santuario della Madonna del Fiore e San Martino a Vigano San Martino.
Durante la visita pastorale San Carlo Borromeo, nel 1575, descrisse questo santuario come “lunga dodici braccia, larga sei, coperta di assi di legno, con un solo altare”. Questo luogo è stato un punto di riferimento per i fedeli e continua ad essere un luogo di pellegrinaggio.
Chiesetta di San Carlo Borromeo a Spinone al Lago: Costruita nel 1618 come Chiesa di San Pietro Apostolo, è stata dedicata a San Carlo Borromeo nel 1923 in onore della sua visita al territorio nel 1575. La chiesa si trova vicino all’ex-casa Suardi e ha rappresentato la chiesa principale di Spinone fino al 1913, quando è stata costruita la Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo Apostoli; nonostante ciò, ancora oggi gli abitanti di questo piccolo borgo sono molto devoti a San Carlo e la chiesetta è un punto di riferimento per i fedeli di Spinone al Lago e della Val Cavallina che continuano a celebrare la memoria di San Carlo Borromeo con eventi e processioni in quanto la presenza del santo rappresenta un luogo di riflessione e preghiera.
Cammino di San Carlo: questo percorso devozionale segue le orme di San Carlo Borromeo, attraversando vari luoghi significativi in Val Cavallina. I pellegrini possono seguire antichi sentieri, come la Via Napoleonica, e godere di panorami spettacolari sul lago e sulle montagne.
Ma non ci sono solo percorsi spirituali, cammini e sentieri affascinanti percorrono tutta la valle.
Il Cammino di Carlo Magno, ad esempio, è un itinerario storico e culturale che si estende per circa 225 chilometri da Bergamo a Carisolo, attraversando alcune delle più suggestive vallate italiane. Questo cammino leggendario, nato dalla leggenda del XV secolo, narra il viaggio del celebre sovrano attraverso queste terre durante le sue campagne militari.
Il percorso è suddiviso in 12 tappe: partendo da Bergamo, il cammino attraversa località come San Paolo d’Argon, Spinone al Lago, Lovere, Boario, Breno, Grevo, Edolo, Ponte di Legno, Ossana, Dimaro e Sant’Antonio di Mignola, per poi concludersi a Carisolo. Durante il cammino, i pellegrini possono visitare numerosi luoghi di interesse storico e culturale.
I pellegrini possono portare con sé la Credenziale del Cammino di Carlo Magno, un documento da timbrare ad ogni tappa per attestare l’effettivo compimento del cammino. Al termine del percorso, si ottiene il “Testimonium”, che certifica l’avvenuto pellegrinaggio.
Questo cammino offre un’esperienza unica di connessione con la storia, la natura e la cultura delle valli attraversate, permettendo ai pellegrini di immergersi in paesaggi mozzafiato e luoghi ricchi di storia e spiritualità.
Ci sarebbe ancora tanto da dire, ma l’emozione di percorrere e vivere questi luoghi la si può capire solo immergendosi in questa piccola valle con le sue acque, la flora, la fauna, il cielo autunnale di questi giorni, le persone e tanto di più.
Chissà se in futuro potremo raccontarlo insieme agli amici di museo Cavellas che speriamo di ritrovare presto.
Deborah Esposito (EVF) in omaggio alla val Cavallina e ringraziando gli amici di museo Cavellas.