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La Leggenda dell’Oasi del Fontanile
![La leggenda Oasi del Fontanile](https://www.ecomuseovettabbiafontanili.it/wp-content/uploads/2025/01/Leggenda-Oasi-dei-Fontanili.jpg)
Tanto tempo fa, quando la terra era giovane e gli uomini ancora ascoltavano la voce della natura, nel cuore della pianura del sud-est milanese, a Pantigliate, scorreva limpida un’acqua magica, che nasceva direttamente dal grembo della terra. Questa fonte pura era custodita da una creatura antica e misteriosa: il Guardiano del Fontanile.
Il Guardiano era uno spirito gentile, dal corpo trasparente come l’acqua e dai capelli intrecciati con muschio e piccole conchiglie. Egli aveva il compito di proteggere il fontanile e tutto ciò che vi viveva: le rane canterine, le libellule dai colori cangianti, i pesci argentei e i maestosi salici che si specchiavano nella corrente. Per secoli, l’acqua rimase cristallina e donò fertilità ai campi circostanti.
Ma con il passare degli anni, gli uomini iniziarono a dimenticare la voce della natura. Costruirono case, strade e, infine, tentarono di trasformare il luogo in qualcosa di diverso: una grande piscina di cemento. I lavori iniziarono, ma l’acqua magica si ribellò. Ogni notte, mentre gli operai dormivano, il Guardiano faceva scomparire mattoni e travi, e all’alba la piscina appariva sempre incompleta. Gli uomini, confusi e scoraggiati, abbandonarono il progetto e la zona divenne un luogo dimenticato e triste, invaso dai rovi e dai rifiuti.
Il Guardiano, affranto, pianse per molti anni, e le sue lacrime alimentarono il fontanile, che però si indeboliva sempre più. Gli animali fuggirono e l’area divenne buia e silenziosa.
Un giorno, un gruppo di bambini curiosi scoprì il fontanile nascosto tra le macerie e i cespugli spinosi. Sentirono il flebile pianto dell’acqua e, senza paura, iniziarono a pulire il luogo con le loro piccole mani. Raccolsero i rifiuti, liberarono i sentieri e piantarono nuovi alberi. Gli adulti, vedendo l’entusiasmo dei bambini, si unirono a loro. Ogni giorno il fontanile tornava a splendere un po’ di più.
Il Guardiano, commosso dal loro impegno, riapparve una notte e con un soffio d’argento ridonò all’acqua la sua purezza. Le rane tornarono a cantare, i pesci a nuotare e persino un piccolo asinello trovò casa tra gli alberi. Il luogo, un tempo dimenticato, divenne un’oasi di pace, amata da grandi e piccini.
Si dice che ancora oggi, nelle notti di luna piena, chi cammina tra i sentieri dell’Oasi del Fontanile possa sentire il sussurro del Guardiano, che ringrazia chiunque protegga la sua amata terra.
Ma questa non è l’unica leggenda di queste terre. Tanto tempo fa, quando nella pianura c’era ancora la natura incontaminata, poco lontano, nei comuni di Zelo Buon Persico e Paullo, esisteva un grande lago, il Lago Gerundo. Il Lago in realtà si estendeva anche oltre questi Comuni e copriva buona parte del nostro territorio. Si racconta che nelle sue acque si nascondesse una creatura spaventosa, il drago Tarantasio, che terrorizzava le genti dei villaggi con il suo alito velenoso e i suoi occhi di fuoco. Ma questa è un’altra leggenda… presto ve la racconteremo.
E così, grazie al cuore puro di pochi, l’acqua magica del fontanile continua a scorrere, e l’Oasi vive felice per sempre.
Il Guardiano dei Fontanili
![GUARDIANO Leggenda Oasi dei Fontanili](https://www.ecomuseovettabbiafontanili.it/wp-content/uploads/2025/01/GUARDIANO-Leggenda-Oasi-dei-Fontanili.jpg)
Il ruolo del guardiano dei fontanili
I fontanili, un tempo diffusi in tutta la campagna lombarda, erano opere ingegnose che permettevano di sfruttare le risorgive d’acqua per l’irrigazione e per l’approvvigionamento idrico di uomini e animali. La loro manutenzione e il corretto funzionamento erano fondamentali per la vita agricola e per la sussistenza delle comunità.
In questo contesto, la figura del guardiano assumeva un ruolo cruciale. A lui erano affidate diverse mansioni:
- Manutenzione: Il guardiano si occupava della pulizia e della manutenzione dei fontanili, assicurandosi che le condotte fossero libere da ostruzioni e che le strutture fossero in buono stato.
- Regolazione delle acque: Il guardiano doveva saper gestire il flusso dell’acqua, aprendo e chiudendo le chiuse per regolare l’irrigazione dei campi e per garantire un adeguato approvvigionamento idrico a tutti gli utenti.
- Controllo del territorio: Il guardiano vigilava sul territorio circostante per prevenire abusi o danneggiamenti ai fontanili e alle loro pertinenze.
- Rapporti con la comunità: Il guardiano era un punto di riferimento per la comunità, a cui forniva informazioni sull’utilizzo corretto dei fontanili e a cui segnalava eventuali problemi o anomalie.
La figura del fontanile nella cultura popolare
La figura del guardiano dei fontanili era spesso legata a racconti e leggende popolari. In alcune tradizioni, si narrava di guardiani che, grazie alla loro conoscenza dei luoghi e alla loro capacità di interpretare i segni della natura, erano in grado di prevedere il tempo e di proteggere i fontanili da eventi calamitosi.
I fontanili oggi
Oggi, molti fontanili sono stati sostituiti da moderni sistemi di irrigazione e di approvvigionamento idrico. Tuttavia, alcuni fontanili sono stati recuperati e valorizzati come testimonianze di un passato agricolo e di una cultura legata all’acqua. In questi luoghi, la figura del guardiano, pur non essendo più presente in carne e ossa, rimane viva nella memoria collettiva e nelle tradizioni locali.
Fabrizio Cremonesi – EVF