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La Leggenda dei Pittori dimenticati del Castello di Melegnano

La Leggenda dei Pittori dimenticati del Castello di Melegnano

C’era una volta, nel maestoso Castello Mediceo di Melegnano, una duchessa di nome Margherita d’Austria. Margherita era una donna di straordinaria bellezza e intelligenza, strategia politica, mecenate e con un cuore appassionato.

Durante le lunghe assenze del marito Ottavio Farnese, impegnato in campagne militari, Margherita trovava conforto e ispirazione tra le mura del castello. Tra gli artisti chiamati a decorare il castello, c’erano tre pittori i cui nomi ad oggi sono rimasti misteriosi. Margherita, affascinata dalla loro arte e dalla loro sensibilità, sviluppò un legame profondo con loro. Le loro conversazioni si trasformarono in confidenze, e presto, l’amore sbocciò tra le pennellate e i colori vivaci degli affreschi.

Un giorno, Ottavio Farnese tornò al castello inaspettatamente e scoprì gli amori segreti di Margherita. Furioso e tradito, ordinò che i nomi degli artisti fossero cancellati da tutti i documenti e li fece imprigionare nelle segrete del castello. Margherita, disperata, cercò l’aiuto di una mistica locale, una donna enigmatica e potente, conosciuta per le sue pozioni magiche. La mistica viveva in una casa lussuosa ai margini del villaggio, circondata da ricchezze e misteri. Margherita, ignara della natura oscura della sua magia, si rivolse a lei con speranza e disperazione.

Si narra che un giorno, durante una delle sue passeggiate nei giardini del castello, Margherita portò con sé proprio questa figura vestita da un sontuoso abito nero costellato da gioielli preziosi, la sua pelle era color latte, gli occhi neri e profondi, il tutto sfumato da un velo, anch’esso nero, che le copriva completamente il viso; i capelli grigi avvolti in un’acconciatura che tutte invidiavano. La donna, con occhi penetranti e un sorriso enigmatico, si presentò a tutti come la mistica del villaggio. Portava con sé un dono: un elisir di rara bellezza, che prometteva di mantenere intatta la giovinezza e la bellezza di chiunque lo bevesse. Margherita e tutte le sue dame, affascinate e incuriosite, accettarono il dono senza sospettare delle intenzioni della maga.

La mistica, vedendo l’interesse di Margherita, iniziò a frequentare sempre di più la corte, offrendo i suoi servizi e le sue pozioni. Con il tempo, Margherita si affidò sempre più a lei, trovando conforto nelle sue parole e nei suoi rimedi. La mistica, tuttavia, aveva un piano ben preciso. Gelosa della bellezza e della posizione di Margherita, desiderava ottenere vendetta e potere. Le sue pozioni, apparentemente innocue, erano in realtà intrise di magia nera, destinate a consumare lentamente la volontà di chiunque le usasse.

Quando Ottavio Farnese scoprì l’amore segreto di Margherita, la duchessa si rivolse immediatamente alla maga, sperando che potesse aiutarla a salvare i suoi amanti. La mistica, vedendo un’ulteriore opportunità per esercitare il suo potere, preparò delle pozioni che permettevano agli artisti di lavorare instancabilmente, ma solo durante le assenze di Ottavio. Ogni volta che il duca era lontano, Margherita liberava i pittori dalle segrete e li faceva lavorare agli affreschi, sperando di completare la loro opera prima che fosse troppo tardi.

Tuttavia, le pozioni avevano un effetto devastante: gli artisti lavoravano fino alla morte, consumati dalla magia nera.

Dopo la loro morte, gli spiriti inquieti dei tre pittori rimasero intrappolati nel castello. Si dice che ancora oggi abitino le zone interdette al pubblico, graffiando i muri e impedendo a chiunque di dipingere nuove opere d’arte. La mistica, soddisfatta del suo inganno, continuò a vivere nel lusso, alimentando le sue oscure ambizioni con la sofferenza altrui.

Margherita, nel frattempo, viveva con il peso della colpa e del rimorso. Ogni notte, sentiva i lamenti degli spiriti e le grida dei pittori che avevano sacrificato la loro vita per amore e arte. La sua bellezza, mantenuta dall’elisir della mistica, divenne per lei una maledizione, un costante promemoria del prezzo pagato per la sua fiducia mal riposta.

Gli ospiti del castello che osavano avventurarsi nelle sue profondità raccontavano di ombre che si muovevano da sole, di sussurri nelle notti senza luna e di affreschi che sembravano prendere vita.

Tuttavia, una leggenda narra che solo un esperto d’arte di grande valore potrà svelare il nome dei degli spiriti dei tre pittori e liberarli dalla maledizione. Fino ad allora, le loro anime tormentate non troveranno pace, e il Castello rimarrà un luogo di bellezza e mistero, dove l’amore e la tragedia si intrecciano tra le sue antiche mura continuando ad essere avvolto da un’aura di magia.

 

Racconto di fantasia di EVF – Deborah Esposito – il racconto è un’opera creativa che non ha alcun riferimento storco reale né attendibile.