Skip to content

In ricordo di Gianna Pellegrini

In ricordo di Gianna Pellegrini - Cascina Cantalupo, racconto di Elisabetta Viganò

In ricordo di Gianna Pellegrini. Il 20 giugno 2022 è mancata Gianna Pellegrini che abbiamo avuto il piacere di conoscere e intervistare. Era nata a San Giuliano Milanese alla cascina Cantalupo il 22 ottobre 1930. I Pellegrini abitavano a Cantalupo dal ‘700. Gianna ha frequentato con passione la scuola elementare a Viboldone e, nel 1942, ricevette perfino un premio di ben 20 lire. Poi, ancora bambina, si mise a servizio dai Villa, i fittavoli di Cantalupo, a fare la “serva”: lavare i piatti, fare i mestieri e curare i bambini. Per raggiungere i piatti da lavare con la cenere setacciata al lavello di sasso, misero sul pavimento quattro mattoni chè altrimenti non arrivava. Molti i ricordi di una vita di lavoro, le soddisfazioni (come il premio dato da Ingegnoli per la selezione dei semi di ortaggi che “nascevano tutti”) che ha condiviso, ma un racconto la rendeva particolarmente emozionata, tanto da farle ancora luccicare gli occhi dalla commozione: il ricordo dell’apparizione di San Lorenzo.

A Cantalupo, c’è la chiesa dedicata a San Lorenzo. Ai tempi, tra Cantalupo, cascina Videserto e cascina Cascinazza, in chiesa venivano 80 persone! C’era il parroco don Natale e la sorella Carolina che abitava lì a Cantalupo. Io, mio papà, insieme a Pierino Campagnoni e a Felice e Francesco Besana facevamo il coro. Io ero piccola e stavo sempre con il mio papà.
Quando c’era la guerra, San Lorenzo ci ha salvati! Erano cadute 5 bombe e, grazie a lui, non si è rotto neanche un vetro! Avevo 15 anni quando c’è stata l’esplosione e ho detto a mia mamma: “mamma, mamma…piove!”, ma era l’acqua dei campi a marcita che ci pioveva addosso!
Poi han fatto la messa di ringraziamento.
Io l’ho visto San Lorenzo!… che scendeva dalla montagna di terra formata dalle bombe (sarà stata di 5 metri). Era vestito tutto di bianco, ha superato il passaggio che c’era per entrare in cascina e si è diretto alla chiesa di Cantalupo. Allora io gli ho detto: “Ma la chiesa è chiusa!” . Allora lui non è entrato, si è seduto là nell’angolo, sulla panchetta, vicino alla chiesa. E è ancora lì: quando vado a Cascina Cantalupo, io lo vedo! è lì, seduto in silenzio con il vestito bianco! Guai io con San Lorenzo! Ci penso sempre!”

Rileggendo gli appunti, sarebbero molti gli episodi degni di essere trascritti e lo farò. Però, ora…che ci ha lasciati, mi piace ricordare questo suo racconto prezioso e immaginare che sulla panca vicino alla chiesa dove Gianna continuava a vedere San Lorenzo, forse c’è anche lei, così minuta e serena, che ci guarda sorridendo

di Elisabetta Viganò