Perchè questo Ecomuseo tra la SS9 Via Emilia e la Paullese
Scopi dell'Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili
Intende raccontare il territorio del Sud Est Milano e zone limitrofe.
Ha l’obiettivo di valorizzare i luoghi, la cultura, le tradizioni, innovando, ma garantendo la sua origine agricola, ancora ricca di cascine, campi, boschi, corsi d’acqua e fontanili, abbazie, castelli, borghi, agriturismi, sentieri e percorsi da scoprire, ricchi di flora e fauna tipica della nostra zona, all’interno del Parco Agricolo Sud Milano. Vogliamo raccontare il nostro territorio e le sue trasformazioni, tenendo conto dei suoi elementi identitari e contemporanei.
Ha come obiettivo la conservazione, il restauro e la valorizzazione di ambienti di vita tradizionali, del patrimonio naturalistico e di quello storico-artistico, attraverso la predisposizione di percorsi sul territorio, oltre alla promozione di attività didattiche e di ricerca tramite il coinvolgimento diretto della popolazione, delle associazioni e delle istituzioni culturali, delle aziende e degli esercizi commerciali.
Creiamo rete coinvolgendo tutti i soggetti che fanno parte del basso milanese per raccogliere testimonianze della cultura materiale e immateriale, di oggetti, un tempo d’uso comune, il cui significato e la cui utilità si vanno perdendo.
Abbiamo istituito il magazine “Raccontiamo il Territorio” dove tutti i cittadini possono essere parte attiva inviando racconti e fotografie di luoghi che hanno visitato destando in loro emozioni e sensazioni, per dare modo a tutti di conoscerli e viverli sotto un altro aspetto.
Per questo motivo sono ben accolte le partecipazioni di cittadini che vogliono raccontare piccole storie locali, volte a ricordare le proprie radici
Nasce come strumento di sviluppo del territorio, capace di integrarsi con l’artigianato e l’agricoltura locale, valorizzando anche in chiave turistica il patrimonio etnografico-culturale con l’ausilio della tecnologia, per coinvolgere con nuove esperienze i cittadini e i visitatori del nostro territorio.
EVF è lo strumento di catalogazione delle opere della natura e dell’uomo, in modo da salvaguardarle, valorizzarle e renderle fruibili con itinerari che possono intrecciarsi, affinché l’intero territorio diventi museo, per i residenti e per i turisti, attraverso lo sviluppo di percorsi pensati come arterie che distribuiscono sangue, creando quella giusta cultura che consenta di “amare” il luogo di appartenenza – mantenendo e valorizzando il suo “genius loci” .
Mette al centro della sua organizzazione il territorio in quanto tessuto di relazioni vissute, sia passate sia presenti, cioè in quanto realtà geografica, storica e antropologica vivente, sedimentata in specifici paesaggi, saperi, memorie, modi di vita ed espressioni culturali e artistiche che costituiscono un patrimonio diffuso da godere e condividere in primo luogo fra gli stessi abitanti, ma attento alle dinamiche per attrarre turisti e visitatori affinché possano scoprire i luoghi di interesse e le nostre tradizioni antiche e moderne, con l’ausilio del Marketing Territoriale.
Gli elementi Culturali paesaggistici ambientali e socio economici specifici della nostra area territoriale nonché l’eredita culturale vivente che ci caratterizza rende il nostro territorio unico rispetto ad altri contesti territoriali. (PDF)
Storia degli Ecomusei
Che esistano attualmente due ‘vie’ per l’ecomuseo – quella ambientale e quella dello sviluppo comunitario – non dovrebbe spaventare. Le due vie non sono contraddittorie. La seconda coglie naturalmente l’obiettivo della prima, che a sua volta trarrebbe vantaggio dal prendere in maggiore considerazione la realtà comunitaria.Hugues De Varine, Le radici del futuro, Clueb, Bologna 2005, pp. 261-2621.
Il movimento culturale della “nuova museologia” nasce in Francia negli anni Sessanta del secolo scorso (grazie all’impegno di molti etnologi e studiosi, tra cui Georges Henri Rivière 1897-1985 e Hugues De Varine); tale movimento ha promosso il rinnovamento dell’istituzione museale attraverso la proposta dell’ ‘ecomuseo’ come lo ‘strumento’ per sviluppare processi partecipati per la tutela e valorizzazione del patrimonio locale (beni architettonici ed ambientali, beni geografici ed ecologici, culture materiali e tradizioni locali, etc.). L’idea di ecomuseo rappresenta l’alternativa al museo tradizionale, detto “sotto vetro”; l’ecomuseo cioè si caratterizza e si differenzia dai vecchi musei perché non privilegia collezioni storiche particolari e definite, ma mette al centro i valori ambientali e culturali del patrimonio presente nei territori e nelle comunità locali.
Il punto di forza dell’ecomuseo è la sua capacità di riconoscere e valorizzare le risorse storico-culturali ed ambientali dei luoghi, le loro tradizioni ed i saperi antichi, etc., che consente un’attenzione al territorio orientata alla salvaguardia dei beni e valorizzazione delle relazioni che li uniscono al patrimonio locale; inoltre, l’ecomuseo riesce a promuovere le risorse mediante nuove forme organizzative sul territorio, che contribuiscono a sviluppare la coesione socio-culturale ed a rafforzare le economie locali. Le esperienze in atto (in vari Paesi europei, tra cui anche l’Italia) hanno dimostrato che è possibile ecomusealizzare aree omogenee promuovendo progetti che fanno incontrare cultura materiale ed ambiente nel rispetto della storia del territorio e dell’identità della comunità locale; per cui molte esperienze ecomuseali hanno fatto emergere l’identità delle comunità locali che si erano perdute/indebolite ed avviato processi di valorizzazione culturale e socio-economica attraverso la conservazione e promozione delle risorse del territorio (materiali ed immateriali). L’ecomuseo, dunque, rappresenta un progetto culturale innovativo, che mira ad esaltare il territorio come ambito privilegiato delle relazioni uomo-natura, come luogo dei saperi delle comunità locali, come testimonianza dei valori ambientali, come spazio che mette in sinergia le capacità degli abitanti per avviare processi di economie alternative, etc.; cioè l’ecomuseo può essere definito come la “formula progettuale” che consente di coniugare le esigenze di promozione/sviluppo dei valori di un territorio con la necessità di tutela/valorizzazione dei beni culturali ed ambientali.
Le Dominanti
In un’epoca in cui la globalizzazione ci impone di essere ‘cittadini del mondo’ si sta correndo il rischio di omologare le nostre diversità, con la conseguente perdita delle proprie identità culturali.
Bisogna stimolare nei giovani la riscoperta delle radici, la conoscenza dei luoghi e delle persone, l’osservazione e l’interpretazione di ciò che li circonda. E’ possibile, così, prendere coscienza che il mondo in cui viviamo è molto più complesso e interessante di quello che comunemente si crede.
Solo con queste premesse i giovani saranno coscienti di essere detentori di un patrimonio importante.
L’irresponsabile gestione delle risorse, un’inesistente pianificazione territoriale; il disastroso utilizzo del nostro territorio senza vantaggi per la comunità, il depauperamento del patrimonio delle Biodiversità: sono errori a cui porre rimedio con urgenza, facendo crescere nei giovani la percezione, il desiderio e l’orgoglio di appartenere a un luogo e alla sua storia, di essere detentori di un patrimonio importante. Solo attraverso una sua consapevole fruizione, i cittadini impareranno a valorizzarlo e ad esserne parte attiva.
Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili propone a tutti noi la preziosa riscoperta del nostro ambiente, si pone come obiettivo di stimolare i cittadini a osservarlo con attenzione e spirito critico, con un approccio più ragionato e consapevole che favorisca la nascita di un’importante discussione in merito alle emergenze relative ad un uso non sempre consapevole e sostenibile del territorio; ma questo sistema integrato, per essere apprezzato e valorizzato, ha bisogno di conoscenze diffuse: storia, geografia, letteratura, arte, teatro, musica, tradizioni popolari…
Nel 1860 Baudelaire sosteneva che ‘le città cambiano più velocemente del cuore di un uomo’, perché nel presente tutto è mutevole e si trasforma con maggiore celerità rispetto alla capacità di adattamento dell’individuo stesso. La modernità disorienta l’individuo, che appartiene ad una pluralità di ambienti comunitari e di contesti collettivi. Ciò provoca ricorrenti fratture nella memoria sociale, implicando al contempo un forte richiamo alla responsabilità del singolo nei confronti del passato storico a livello individuale, nazionale, complessivo.
È proprio nell’era della globalizzazione che occorre preservare il rispetto e la valorizzazione delle diversità soggettive, culturali, interetniche, come elementi vitali e imprescindibili dell’insieme.
È assolutamente necessario riscoprire i valori che si sono smarriti e dimenticati, ricreare un ricco e potente database “ Il Capitale delle Memoria” del bassomilanese. La concretezza è determinata dall’essere, l’ecomuseo, portatore di un racconto materiale e quotidiano, che incontra l’oggi partendo dal passato, con l’ambizione di promuovere e giungere ad un futuro migliore e più sostenibile. Per fare questo è necessario far conoscere a tutti i soggetti del territorio quali sono le dominanti che lo caratterizzano.
Da RecSando a Ecomuseo Vettabbia Fontanili
Dal 13 Febbraio 1996, RecSando Rete Ciciva di San Donato Milanese e del Sud Est Milano è presente sul territorio.
Il 18 Settembre del 2016 alla rete civica di San Donato Milanese viene conferita la benemerenza civica, per aver svolto, fin dall’inizio della sua attività un ruolo fondamentale di innovazione tecnologica e sociale, di crescita culturale e di messa in rete delle sensibilità e delle opinioni dei cittadini sandonatesi e di tutto il SudMilano. Per aver creato, unica nel suo genere, antesignana di Facebook e dei moderni social network, la “Rete Civica”, un ambiente telematico che promuove e favorisce la comunicazione, la cooperazione, lo scambio e l’erogazione di servizi fra i cittadini e tutti i soggetti pubblici e privati che costituiscono la comunità sandonatese.
RecSando non rappresenta un generico sito internet ma ha come riferimento un ben definito ambito territoriale, quello sandonatese e del Sud Est Milano. Per aver realizzato iniziative culturali, dibattiti e confronti pubblici su avvenimenti amministrativi e sociali di attualità del nostro territorio.
Con il dipartimento di Bicipolitana Network, il suo obiettivo iniziale è notevolmente cresciuto, con la creazione di eventi e partecipazione a workshop favorendo una cultura che valorizzasse sempre di più il territorio con la scoperta di luoghi di interesse. Attraverso pedalate lungo i fiumi, castelli, cascine, fontanili, boschi, del nostro Parco Agricolo Sud Milano e lungo l’asse della Paullese e della Via Emilia, è entrata in contatto con Amministrazioni Comunali, con comitati, con esercizi commerciali, creando con oro una vera sinergia.
Nel settembre del 2019 l’Associazione RecSando, ha deciso di ampliare i propri obiettivi, e nell’assemblea straordinaria dei soci, ha dato vita ad una nuova Associazione denominata N>O>I Network>Organizzazione >Innovazione, cedendo il codice fiscale, la partita iva, la testata giornalistica. NOI amplia lo statuto iniziale della rete civica, permettendo che al suo interno ci siano dei dipartimenti tematici, ognuno con un suo specifico fine e obiettivo e diventa la capogruppo.
Con queste premesse, avendo nel nostro DNA la valorizzazione del territorio abbiamo deciso di creare un dipartimento che avesse come obiettivo quello di valorizzare la nostra dimensione partecipata”, ossia la capacità di avere un ruolo attivo sia nel prendersi cura della “comunità”, sia nel “prendersi cura” del “territorio”, raccontandolo, stimolando la partecipazione, rivalorizzandolo raccontando il passato e essere parte attiva del presente.
Da questa esperienza, la necessità di creare un dipartimento di N>O>I, l’ECOMUSEO DELLA VETTABBIA E DEI FONTANILI per far conoscere e far rendere parte attiva i cittadini in un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, da un patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevante e degno di tutela, restauro e valorizzazione”
Le dominanti che caratterizzano il nostro ecomuseo e saranno al centro dei nostri progetti sono:
L’agricoltura, le oasi, i fontanili, le acque, le marcite, le abbazie, i castelli, i boschi, l’agriturismo, le tradizioni, i sentieri, le chiese, i trasporti, il turismo, le grandi arterie Via Emilia e Paullese.
Per realizzarli terremo in considerazioni tutti gli aspetti, tecnologici, scientifici, storici, ecologici e di tutela del nostro patrimonio, affinché venga sempre perseguito il nostro motto ” #buonepratichedifuturo
Con la nostra esperienza faremo in modo che i cittadini del Sud Est Milano, attraverso eventi, percorsi comuni, dialogo, si mettano in relazione con il contesto in cui vivono per operare, ognuno con le sue competenze, al fine di valorizzarlo e salvaguardarlo per le generazioni future.
Nascita ufficiale dell'Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili APS
Con queste premesse nasce l’Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili, con la presentazione ufficale, il 21 dicembre 2019 nella Sala Consiliare del Comune di Pantigliate, Comune capofila, insieme all’Associazione N>O>I Network Organizzazione Innovazione e alla società di marketing & comunicazione CreativeNation.
Nella foto a partire da sinistra, Sara Perucchini di CreativeNation, Fabrizio Cremonesi e Flavio Mantovani dell’Associazione N>O>I – Network Organizzazione Innovazione, Franco Abate Sindaco di Pantigliate.
Erano inoltre presenti quelli che comunemente vengono definiti come “portatori di interesse” ( stakeholder nell’accezione inglese ), realtà quindi che, essendo attive sul territorio racchiuso nello spazio fisico dell’EcoMuseo, lo riempiono di significato e agiscono compiendo azioni già di per sè mirate a far nascere relazioni e scambi di natura eterogenea e qualificante, ma che non sempre possono definirsi tali da contrassegnare il tutto come un vero e proprio network.
Quale allora il valore aggiunto che la creazione di un EcoMuseo potrebbe addurre ?
Ma è presto detto: il mettere in correlazione le diverse anime del territorio in questione appunto, con una visione organica e armoniosa che dovrà sfociare in una rete, in un network, capaci di rivelarsi una nuova linfa sia per il territorio che per chi ivi agisce e su di esso è presente ma non solo. Ci si auspica infatti un effetto moltiplicatore d’attrazione che sappia altresì amplificare il tutto una volta di più, attraendo anche player esterni all’EcoMuseo.
Ed è così che con l’ Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili, siamo in onda nel web dal 24 dicembre 2019
Il nostro motto: … Non andare lontano.
ECOMUSEO della Vettabbia & dei Fontanili. Adesso c’è !