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CARTA della COMUNITÀ DEL CIBO del PARCO AGRICOLO SUD MILANO

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Sommario

Comunità del Cibo - CARTA DEI VALORI
Premessa

Il Parco Agricolo Sud Milano (PASM) nasce nel 1990 con legge regionale1 come parco agricolo e di cintura metropolitana, con lo scopo di salvaguardare e valorizzare l’agricoltura di un territorio a ridosso di un’area ad elevata urbanizzazione come quella metropolitana milanese, contrassegnata da una forte presenza di infrastrutture, che hanno prodotto una continua erosione di superficie agricola.

Il PASM comprende le aree agricole e forestali di 60 comuni, per un totale di 47.000 ettari, di cui circa 35.000 sono suoli coltivati, gestiti da circa 900 aziende agricole, di cui la maggior parte destinata alla produzione di seminativi, con grande predominanza di riso e mais. Tra queste, gli allevamenti zootecnici ammontano a circa 350, di cui la maggior parte è specializzata nell’allevamento di bovini.

Il PASM non è solo agricoltura, ma un complesso sistema paesaggistico rurale e naturale, costituito dalla storica rete di acque, superficiali e sotterranee che generano un’agricoltura tra le più produttive d’Europa. Troviamo inoltre cascine, castelli e abbazie di grande valore storico culturale e aree naturali riconosciute a livello europeo.

1 Il Parco Agricolo Sud Milano, istituito a seguito di una raccolta firme con LR n. 24 del 1990, oggi sostituita da LR n. 16 del 2007, è affidato in gestione alla Città metropolitana di Milano. 

Obiettivi del PASM sono:
  1. La tutela e il recupero paesistico, paesaggistico e ambientale delle fasce di collegamento tra città e campagna, nonché la connessione delle aree agricole e non del parco con i sistemi di verde urbano;
  2. L’equilibrio ecologico dell’area metropolitana;
  3. La salvaguardia, la qualificazione e il potenziamento delle attività agro- silvo-colturali in coerenza con la destinazione dell’area;
  4. La fruizione culturale, ricreativa e turistica del territorio da parte dei cittadini.
Impegno per una Comunità del Cibo

Per collaborare a realizzare questi obiettivi, si intende dar vita a una Comunità del Cibo (CdC) nel PASM, una rete fatta di accordi stabili, condivisi e duraturi tra diversi soggetti, associazioni e istituzioni quali:

  • agricoltori e allevatori locali;
  • gruppi di acquisto solidale (GAS);
  • istituti scolastici e universitari;
  • centri di ricerca;
  • associazioni per la tutela della biodiversità;
  • mense scolastiche, ospedali, RSA;
  • esercizi di ristorazione, esercizi commerciali;
  • imprese artigiane di trasformazione;
  • enti pubblici.

Tutto ciò in linea anche con quanto previsto dalla Legge 194/2015 “Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare”, e in particolare dall’art. 13 “Comunità del cibo e della biodiversità di interesse agricolo e alimentare”.

Ci impegnamo per:
  • valorizzare il lavoro degli aderenti alla Comunità, attraverso azioni co-progettate che diano a tutti i soggetti, la possibilità di partecipare, ognuno secondo le proprie competenze e specificità;
  • sensibilizzare i diversi soggetti pubblici privati e noprofit nella valorizzazione, conversione e produzione dell’agricoltura biologica e delle buone pratiche agroecologiche , concertando azioni coordinate per le politiche locali e per la definizione di progetti strategici;
  • promuovere azioni di formazione e educazione nei confronti delle comunità locali, anche attraverso il coinvolgimento e la sensibilizzazione degli istituti scolastici;
  • stimolare e promuovere la creazione di circuiti di produzione-vendita-consumo di prodotti del territorio per valorizzare l’agro biodiversità e la sostenibilità economica dei produttori del PASM;
  • partecipare e promuovere iniziative di contrasto alla povertà alimentare;
  • promuovere gli allevatori e gli agricoltori che preservano e riproducono le sementi antiche o locali e le razze animali antiche o locali;
  • incentivare la creazione di percorsi culturali, esperienziali, ricreativi e turistici che valorizzino il patrimonio rurale paesaggistico, naturalistico e storico;

A tal fine, le associazioni, gli enti pubblici, i produttori e le istituzioni, operanti a diverso titolo nell’ambito del PASM aderiscono alla “Carta” della Comunità del cibo, e si impegnano a rispettarne i principi e a realizzare tutte le azioni utili alla tutela, alla valorizzazione e alla promozione dell’agro biodiversità locale.

Primo elenco delle attività possibili

enendo conto delle proposte emerse nei primi incontri tra i diversi soggetti della nascente CdC PASM, presentiamo alcune linee di intervento:

  • Promuovere e partecipare ad ogni iniziativa di contrasto al consumo di suolo ed alle infrastrutture impattanti sul territorio del PASM;
  • Favorire l’accesso alla terra di giovani, donne e soggetti svantaggiati, che vogliano sperimentare percorsi in campo agricolo, mediante percorsi incentivati e agevolati con finanziamenti pubblici, e al contempo favorire il recupero di terreni incolti o abbandonati;
  • Promuovere filiere produttive locali, a sostegno delle attività agroecologiche;
  • Coinvolgere gli enti locali per facilitare l’introduzione dei prodotti agroecologici locali nella ristorazione pubblica (mense scolastiche, ospedali, RSA);
  • Interessare la ristorazione privata all’utilizzo dei prodotti agroecologici del PASM;
  • Promuovere la corretta educazione alimentare nelle scuole;
  • Partecipare alle iniziative di lotta allo spreco alimentare;
  • Affrontare i problemi logistici e di distribuzione dei piccoli produttori del PASM;
  • Promuovere l’uso delle energie rinnovabili e delle comunità energetiche tra gli agricoltori del PASM;
  • Far scoprire le bellezze naturali e culturali, i borghi e le aziende agricole del PASM;
  • Sperimentare nuove modalità di produzione, di distribuzione e di consumo, quali, ad esempio, i patti tra produttori e fruitori, le Comunità a Supporto dell’Agricoltura (CSA), gli empori di comunità, i sistemi di garanzia partecipata (SPG);
  • Incentivare le pratiche e l’uso di sistemi innovativi utili a mitigare e contrastare gli effetti dei fenomeni prodotti dalla siccità;
  • Mettere in atto tutte le azioni possibili per garantire la conoscenza delle attività della Comunità sul territorio e oltre, promuovendo l’adesione partecipata alla Carta della Comunità a nuovi soggetti interessati.

Auspichiamo che intorno agli obiettivi ed alle prime attività si sviluppi un proficuo dibattito nel PASM, in modo che si realizzi un’ampia partecipazione e collaborazione fra tutti coloro che si riconoscono nella CdC e che vogliano dare il proprio contributo.

In proposito riteniamo necessario che la nascente CdC proceda alla creazione di una sua forma organizzativa democratica, autonoma e indipendente.

Per ogni ulteriore informazione scrivere a: comunitaciboparcosudmilano@gmail.com