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Abbazia di Viboldone
Meta di pellegrinaggio, il complesso di Viboldone è un gioiello dell’architettura romanica. Da lontano, l’abbazia spicca nella campagna, da vicino è ricca di dettagli che colpiscono l’immaginazione. L’interno è un tripudio di affreschi giotteschi. Sotto le magnifiche volte, si svolge la vita delle monache benedettine.
Una visita mistica
All’abbazia di San Pietro in Viboldone è consigliabile approdare all’alba di un giorno di nebbia. Percorrendo il viale alberato che, dalla stazione ferroviaria di San Giuliano (Mi) conduce al gioiello di architettura romanica, si scorge in lontananza il campanile a ‘cono cestile’ tipico dell’architettura trecentesca.
Ora et labora
Insieme a Chiaravalle e Mirasole, Viboldone è intersecata dalla Via delle Abbazie, dai percorsi della Valle dei Monaci e dal cammino di San Colombano. L’abbazia di Viboldone era il regno terreno dell’Ordine degli Umiliati, gruppo appartenente alla regola di San Benedetto, che la fondò nel 1176. L’incessante lavoro dei monaci ha reso fertile e produttiva questa zona che, oggi, appartiene al Parco Agricolo del Sud Milano. Per visite guidate: Amici dell’Abbazia di Viboldone
Personaggi medievali scolpiti nella pietra
Magnifici gli affreschi della metà del trecento e di scuola giottesca, che decorano riccamente le volte a crociera e le pareti del monastero. Di grande pregio è la Crocefissione, posta al centro della chiesa, sulla parete dell’arco trionfale. Dall’alto si è osservati da capitelli medievali che rappresentano personaggi fantastici e, a volte, caricaturali.
Moderno e antico
Il coro ligneo è opera dell’architetto Mario Botta ed è stato realizzato nel 2016.
L’abbazia nel paesaggio
L’abbazia offre interessanti vedute anche a chi arriva a piedi o in bicicletta. E’ incastonata nella campagna con la sua ricca rete di irrigazione. Questa include la Vettabbia, canale navigabile che un tempo assicurava il collegamento via acqua tra Milano, il Lambro e il Po. Si dice che la Vettabbia fosse per Milano quello che la Via Salaria era per Roma. E furono proprio i Romani a costruire questo canale.