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Rogoredo

Sommario

Quartiere Rogoredo - Municipio 4 Milano , ecomuseo Milano, Ecomuseo Sud Est Milano, Ecomunseo della vettabbia e dei Fontanili, mappa di Rogoredo vista dall'altro che mostra il quartiere nel suo complesso
Un pò di Storia

Rogoredo, anticamente noto come “loco” in un diploma del re d’Italia Carlomanno datato 880, deve il suo nome al termine latino tardo-medievale robur, che indica il “bosco di roveri”. Questa denominazione di origine botanica era comune anche in altri quartieri come Lorenteggio e Nosedo. Situato lungo la Strada Romana, Rogoredo faceva parte della parrocchia di Nosedo. Nel 1755, l’editto di Maria Teresa lo collocava all’interno della pieve di San Donato, nota come “Plebe Sandonatese“, mentre amministrativamente apparteneva al Comune di Nosedo. Con il decreto napoleonico del 1808, Nosedo, e quindi anche Rogoredo, fu annesso al Comune di Milano, per poi tornare sotto Nosedo con il Regno Lombardo-Veneto nel 1816. Nel 1870, Rogoredo fu unito a Chiaravalle Milanese e, infine, aggregato a Milano nel 1923 con altri dieci comuni limitrofi.

Fin dal 1880, Rogoredo era collegato a Porta Romana grazie alla tranvia a vapore Milano-Lodi, e dalla fine del XIX secolo conobbe una significativa industrializzazione. Tra le principali attività spiccavano le Acciaierie Redaelli per la lavorazione dell’acciaio e, nell’area della Cascina Morsenchio, stabilimenti chimici come la Società Italiana Prodotti Esplosivi, poi assorbita da Montecatini Montedison nel 1941. Queste industrie attrassero una popolazione sempre più numerosa.

Fino agli anni ’80, la vita del quartiere era profondamente legata alle grandi industrie, sostenute dalla presenza della stazione ferroviaria, posta sulla linea Milano-Pavia-Piacenza, e da uno scalo merci. Con l’espansione di Milano, si rese necessario potenziare i collegamenti suburbani. Nel 1924, la Tranvie Interprovinciali introdussero il servizio tranviario elettrico locale, in seguito integrato nella rete urbana dall’ATM come linea 32. Nel 1937, il tram a vapore fu sostituito da autobus, mentre il tram urbano rimase attivo fino al 1960, per poi lasciare spazio alla filovia n. 84, seguita nel 1967 dalla linea 95. Successivamente, negli anni ’70, la linea 41 collegò l’area oltre la ferrovia, evolvendosi in prolungamenti della linea 84. Una svolta importante avvenne nel 1991 con l’apertura del capolinea della linea 3 della metropolitana, che, nonostante il nome San Donato, ricadeva nel territorio di Rogoredo.

Rogoredo mantenne un’identità quasi indipendente fino alla fine degli anni ’80, quando la ristrutturazione della stazione ferroviaria e la realizzazione del passante ferroviario e dell’alta velocità nel 2008 trasformarono il quartiere in un importante snodo per pendolari da Pavia, Piacenza, Lodi e Voghera. Il riuso delle aree industriali ex Montedison ed ex Redaelli portò alla nascita del nuovo quartiere di Santa Giulia, che contribuì a integrare Rogoredo con il tessuto urbano.

Negli anni 2008-2010, nuovi collegamenti stradali, come il prolungamento di via del Futurismo verso la Tangenziale EST (A51) e di altre arterie, migliorarono ulteriormente l’accessibilità. L’unico richiamo alla storia boschiva di Rogoredo è il parco urbano, realizzato negli anni ’60 lungo il cavalcavia Pontinia, che ospita un Monumento ai Caduti delle due guerre mondiali. Ai margini del parco, vicino alla stazione, resistono i resti della cinquecentesca Cascina del Carmine o Palma, che in passato presidiava le vaste aree agricole oggi trasformate dalla Tangenziale Est.

Sul piano idrografico, il quartiere è attraversato dal cavo Redefossi, oggi interrato, che insieme alle rogge della zona fungeva da sistema di drenaggio naturale, collegandosi alla Vettabbia.

Identità Sociale e Tradizione Comunitaria

Rogoredo è un quartiere del Municio 4 di  Milano, con una forte connotazione sociale, caratterizzato dalla presenza di numerose realtà che promuovono attività culturali, sportive e sociali. Questo tessuto sociale è l’eredità di una tradizione comunitaria sviluppatasi nel tempo, legata alla presenza della fabbrica e alla coesione della comunità locale.
Rogoredo confina coi quartieri di Nosedo a nord-ovest, Morsenchio a nord-est, e col comune di San Donato Milanese a sud-est; si trova a poca distanza dall’Abbazia di Chiaravalle, a sud.

Rogoredo negli Anni ‘60
  • Contesto: Negli anni ‘60, Rogoredo era una zona periferica di Milano, con un tessuto prevalentemente rurale e industriale. La stazione ferroviaria, pur già esistente, aveva una struttura e un’importanza ben diverse rispetto a quelle attuali. Mancava la metropolitana, rendendo il quartiere meno integrato con il centro città.

  • L’acciaieria: La Redaelli, storica acciaieria del quartiere, era un punto cardine dell’economia locale, garantendo lavoro a molti residenti. La sua presenza ha profondamente influenzato l’urbanistica e la vita quotidiana della comunità.

  • Trasporti: I collegamenti erano limitati ad autobus e treni locali, con una stazione ferroviaria meno sviluppata e senza la metropolitana, rendendo i trasporti meno efficienti rispetto ad oggi. Inoltre, il quartiere era raggiungibile solo dalla strada statale SS9 Via Emilia e la Via Rogoredo terminava al sottopassaggio per la stazione ferroviaria. Rogoredo era quindi un quartiere chiuso, con l’entrata al paese uguale a quella per l’uscita.

Evoluzione del Quartiere
  • Sviluppo dei trasporti: L’apertura della linea M3 della metropolitana ha rappresentato un punto di svolta, trasformando la stazione di Rogoredo in un nodo strategico di interscambio con le linee ferroviarie suburbane e regionali. Successivamente, l’introduzione dell’Alta Velocità ferroviaria ha ulteriormente migliorato l’accessibilità e il ruolo del quartiere. Oggi, con la nascita del quartiere Santa Giulia, Rogoredo è raggiungibile anche dalla Tangenziale Est di Milano, con l’uscita Rogoredo Santa Giulia.

  • Trasformazione industriale: Con il declino delle attività industriali, incluse quelle della Redaelli, sono stati avviati progetti di riqualificazione delle aree dismesse, dando vita a nuovi insediamenti residenziali, commerciali e terziari.

  • Progetto Santa Giulia: Tra i più significativi interventi urbani, lo sviluppo dell’area di Santa Giulia ha portato alla realizzazione di edifici residenziali, uffici, spazi pubblici e aree verdi. Questo progetto ha attratto aziende di rilievo, come Sky Italia e Saipem, contribuendo a ridefinire l’immagine del quartiere

Trasformazione degli Edifici e Spazi Sociali

Negli anni ’60-’80, il C.R.A.L. Redaelli rappresentava un punto di ritrovo per i giovani, con un grande bar e una sala giochi. Oggi, al suo posto, si trova un supermercato Coop, segno dei cambiamenti negli usi degli spazi e nelle esigenze della comunità.

Rogoredo oggi
  • Un polo di interscambio: Oggi il quartiere è un importante nodo di trasporto, grazie alla stazione ferroviaria con collegamenti regionali, nazionali e di alta velocità, alla metropolitana M3 e alle numerose linee di autobus.

  • Nuovi insediamenti: Rogoredo ospita moderni complessi residenziali e direzionali, attratti dall’ottima accessibilità e dalla disponibilità di servizi.

  • Sfide: Nonostante i progressi, il quartiere affronta ancora sfide legate alla gestione delle aree periferiche e all’integrazione tra le diverse zone, mantenendo la coesione sociale.

  • Il mercato settimanale: Da sempre, ogni sabato mattina, nella via principale del quartiere Rogoredo si svolge il mercato, un momento di aggregazione e vivacità per i residenti.

Cosa Vedere a Rogoredo

Sebbene non sia un tipico luogo turistico, fermandosi per un viaggio è interessante vedere:

  • La Chiesa di Santa Barbara: Un esempio di architettura eclettica, con ornamenti in pietra, volte a crociera costolonate decorate da affreschi e vetrate artistiche.

  • I Resti della Storia Industriale: I resti industriali di questa zona sono significativi per la sua storia. Ad esempio, le acciaierie Redaelli, pilastro dell’industria siderurgica, di cui oggi rimane solo la “palazzina dei chimici”. La visita a questi resti rappresenta una testimonianza dell’era industriale e una connessione con la storia locale. Inoltre, si osserva un esempio di architettura razionalista degli anni ‘40, che con il suo fascino resta un’icona di un’estetica industriale innovativa e funzionale.

  • L’Arena di Santa Giulia: Attualmente in costruzione per le Olimpiadi Invernali del 2026, diventerà uno dei principali centri di intrattenimento di Milano, ospitando eventi culturali, concerti e manifestazioni sportive.

  • I negozi locali: Rogoredo non ha grandi centri commerciali e offre l’opportunità di visitare negozietti e botteghe artigianali.

  • Eventi comunitari: Il quartiere organizza spesso mercatini, giornate ecologiche nei parchi e attività per bambini, che mantengono vivo lo spirito comunitario.

Fabrizio Cremonesi   – EVF