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El Cristun de cement

el cristun de cement Via San Dionigi 5 - Quartiere Corvetto Milano, Ecomuseum Milan

La statua del Cristun de cement, conosciuta anche come il Signurun de Milan, è un simbolo di resilienza e spiritualità situato in via San Dionigi, nel cuore del Quartiere Corvetto di Milano. Realizzata in graniglia e sabbia del Ticino, la statua non ha una datazione precisa, ma si sa che è stata ripescata dalle acque della Vettabbia. Sebbene l’autore rimanga sconosciuto, la sua opera ha guadagnato un posto speciale nella storia del quartiere.

Il recupero della statua dalle acque della Vettabbia è un evento che ha segnato profondamente la comunità. Dopo il ritrovamento, la statua è stata posizionata su una terrazza in via San Dionigi, su una palazzina liberty al civico numero 6.

La posizione scelta, visibile e simbolica, accoglie chi entra e chi esce dalla città, dando l’impressione di una figura protettiva che veglia sui passanti.

Una delle particolarità della statua è la mano benedicente, che purtroppo è stata amputata durante i lavori di riparazione di un lampione. La perdita della mano ha aggiunto una nota di vulnerabilità alla statua, rendendola ancora più umana e vicina ai cuori dei cittadini. Alcuni raccontano che la mano sia stata persa, mentre altri affermano che è stata recuperata e messa al sicuro. La mano non è mai stata rimessa al suo posto, ma lo scultore Antonio Mendola ha ricostruito una nuova mano, restituendo alla statua il suo aspetto originale.

Il Cristun de cement è anche un luogo di pellegrinaggio e riflessione, specialmente durante le festività religiose come la Pasqua e il Natale. I fedeli visitano la statua per pregare e rendere omaggio, trovando conforto e ispirazione nella sua presenza.

Nonostante non abbia un grande valore storico o artistico, la statua è preziosa per la comunità locale, che la considera un simbolo di protezione e benedizione.

Le tradizioni legate alla statua sono numerose e variegate. Durante le feste religiose, la statua diventa il fulcro di processioni e cerimonie, con la partecipazione di tutta la comunità. Le storie e le leggende legate alla statua si tramandano di generazione in generazione, mantenendo vivo il legame con il passato.

Una leggenda locale racconta che le tre dita della mano benedicente rappresentassero le virtù teologali e avvertissero i contadini che venivano in città di pagare l’affitto ogni tre mesi anziché annualmente.

Il Cristun de cement rappresenta la capacità del quartiere Corvetto di adattarsi e prosperare attraverso le sfide, mantenendo sempre un legame profondo con le sue radici storiche e spirituali.

È un simbolo della resilienza del quartiere, che ha saputo trasformarsi e accogliere nuove culture senza perdere la sua identità.

I nonni raccontano ancora ai loro figli e nipoti le storie legate a questa statua, tramandando la sua importanza di generazione in generazione.

La statua del Cristun de cement non è solo una testimonianza del passato, ma anche un simbolo di speranza per il futuro. La sua storia di resilienza e adattabilità risuona profondamente con gli abitanti di Corvetto, che continuano a vedere in essa un faro di fede e comunità.

 

EVF -Deborah Esposito – dedicata a nonna Rachele e alla mia mamma nata proprio accanto a questa iconica opera.

Testimonianza

La Mano Perduta: La Testimonianza di Vito Grazio Cotrufo

Vito Grazio Cotrufo, residente storico di via San Dionigi, racconta un aneddoto straordinario, legato alla perdita della mano destra della statua, in seguito a lavori sulla rete elettrica.

“Il giorno dell’incidente ero a pochi metri dalla statua. La mano era caduta a terra, ma era ancora intatta. La raccolsi con cura, avvolgendola in un panno, e la consegnai a un vigile presente al semaforo tra via San Dionigi e Via dei Cinquecento. Mi rassicurò che sarebbe stata recapitata al Comune di Milano, ma per anni non se ne seppe più nulla.”

Questo frammento della storia, rimasto nell’ombra per molto tempo, torna alla luce grazie alla ricostruzione recente della mano da parte dell’artista Antonio Mendola, finanziata dall’imprenditore Romano Saini. Ma l’originale mano resta un enigma: dove si trova oggi? Chi ne custodisce la memoria?

Le Origini Leggendarie della Statua

Secondo i racconti della “Canottieri San Cristoforo”, un tempo la terrazza su cui sorgeva “El Cristun” si affacciava sull’acqua del canale Vettabbia , accogliendo con la mano benedicente coloro che entravano a Milano dal sud. Si narra che la statua stessa fosse stata ripescata nelle acque dell’antico canale Vettabbia, un episodio che conferisce al monumento un’aura quasi mitica.

Un Simbolo Ritrovato, una Comunità che Resiste

La recente ricostruzione della mano non è solo un intervento artistico, ma un atto di restituzione simbolica. L’impegno di Mendola e Saini ha ridato dignità a un’opera che per anni ha rappresentato un punto di riferimento spirituale e sociale. Tuttavia, il mistero della mano originale continua ad affascinare e a sollevare domande sulla storia dimenticata di questa icona milanese.

In un quartiere che combatte per mantenere viva la propria identità, “El Cristun de Cement” rimane un legame tra passato e presente, un testimone silenzioso delle trasformazioni urbane e delle storie di chi vive ai suoi piedi. Il recupero della mano è un simbolo di rinascita, un invito a non dimenticare le radici di una comunità che resiste al tempo e al cambiamento.