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Castello di Longhignana
Le Origini e la sua Storia
Il Castello di Longhignana è un edificio difensivo di origine medievale situato a Longhignana, località del comune di Peschiera Borromeo, in provincia di Milano, una volta dotato di torri, fossato tutt’intorno e ponti levatoi.
Le origini del castello risalgono al Quattrocento quando venne costruito dal ducato di Milano come parte dei sistemi difensivi del borgo di Peschiera ed affidato in castellania alla famiglia Longhignani (da cui il nome della frazione). Bernabò Visconti utilizzò la struttura come residenza di caccia per poi cederne l’utilizzo ai frati Umiliati che adibirono la struttura a convento. Nel 1456 l’ordine degli Umiliati vendette il Castello a Vitaliano Borromeo che riportò il castello ad uso di residenza di caccia, essendo divenuta la sua famiglia feudataria della vicina cittadina e castello di Peschiera. L’edificio, posto lungo la principale strada di collegamento col borgo, si dotò poco dopo di una trattoria “con stallazzo” che forniva cambio cavalli ai viaggiatori ed ai corrieri, assumendo sempre più una qualifica di struttura rurale.
"Visite storiche al castello di Longhignana"
Lo scrittore locale Sergio Leondi, nelle sue opere “Il poeta Gaspare Visconti” e “Peschiera Borromeo”, riferisce delle frequenti visite di San Carlo Borromeo alla struttura di famiglia.
Anche Federigo Borromeo, cugino del Santo, suo degno successore sulla cattedra arcivescovile ambrosiana, frequentò e fu padrone di Longhignana; da questo castello nel 1602 egli decretava l’erezione in parrocchia della chiesa di Mirazzano. Documentato anche il fatto che nel 1499, durante la sua breve permanenza a Milano, il re di Francia Luigi XII, in segno di amicizia nei confronti del nobile Lodovico Borromeo e di sua moglie Bona da Longhignana, accettò di tenere a battesimo il loro primogenito cui fu dato il nome di Luigi. Il primo novembre di quell’anno, re Luigi si portò personalmente presso il castello di Longhignana per far visita a Madonna Bona e le donò una collana d’oro e gemme del valore di 500 ducati, intrattenendosi con lei per fare colazione.
Da antico maniero a trattoria
Oggi, dell’antico maniero rimane poco, ma abbastanza per curiosare lungo le mura e trovare alcune tracce con muri affrescati, un portico con tre archi a sesto acuto e molte aperture murate, testimonianza dei numerosi rimaneggiamenti.
Sapientemente ristrutturato dalla famiglia Temporali, parte del castello ospita il ristorante “Trattoria dei cacciatori”, mentre nelle ali sono state ricavate diverse abitazioni.
L’edificio si presenta a forma di corte, con muratura perimetrale portante in mattoni pieni e una copertura sorretta da un impianto strutturale ligneo. L’esterno del castello è scandito dalla presenza di cornici marcapiano, mentre l’interno conserva tracce di affreschi.