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Lucciole

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Lucciole: bagliori magici nel buio della notte che dobbiamo proteggere

Piccoli coleotteri appartenenti alla famiglia dei lampiridi, che vanta circa 2000 specie e 100 generi, le lucciole sono diffuse in Europa, Asia e ai Tropici.

L’Italia, con le sue 21 specie, riconducibili a 5 generi, è il paese europeo dove questi insetti sono più diffusi. Nel Basso Milanese, 4 di essi, la Luciola Italica, Luciola Lusitanica, Lamprohiza Splendidula e Lampyris Noctiluca, popolano le nostre campagne irrigue: la Riserva Naturale della Muzzetta nell’area di Rodano e il Centro etnografico di Cascina Castello, nella vicina Settala, negli anni sono state oggetto di diverse visite da parte delle scolaresche.

Evocatrici del mondo fiabesco e magico, le lucciole come d’incanto ci mostrano di quante cose affascinanti siamo circondati e che un’osservazione attenta e rispettosa puo’ risvegliare in noi l’amore per la vita e la nostra amata terra.

In un articolo del 01 febbraio del 1975 sul Corriere della Sera, Pier Paolo Pasolini usava la scomparsa delle lucciole come metafora per denunciare i cambiamenti in atto nella nostra struttura economica e sociale italiana.

https://www.corriere.it/speciali/pasolini/potere.html

Le cause della diminuzione delle lucciole sono molteplici, dalle trasformazioni sistemiche dei campi con l’utilizzo dei pesticidi e diserbanti all’espansione del cemento con la siccità della terra, e l’inquinamento anche di aria e acqua. Anche l’illuminazione artificiale eccessiva ha modificato l’habitat necessario per la loro sopravvivenza.Ci si domanda se la luminescenza di quegli esserini possa essere paragonata all’uomo stesso ed al suo bisogno di illuminarsi sul senso della vita e della propria esistenza e come la loro scomparsa sia legata alla perdita della nostra capacità di osservare i fenomeni della natura.

Possiamo dire che questi coleotteri sono dei veri e propri alchimisti, in grado, metaforicamente parlando, di trasformare il ferro in oro generando luce. Difatti, assimilano ossigeno all’interno di apposite cellule, lo uniscono a una sostanza chimica chiamata luciferina che genera una reazione chimica in grado di produrre luce, quasi senza calore. Bioluminescenze che variano dal verde al giallo si liberano così attraverso la parte ventrale che presenta uno strato di microscopici cristalli che riflettono la luce all’esterno. La presenza dell’acqua è importante affinché avvenga la reazione, ragion per cui le lucciole vivono in ambienti umidi.

Seppur possa sembrare bizzarro, la funzione di illuminazione intermittente notturna servirebbe come ammonimento per i nemici che apprendono molto presto che quegli esserini così vistosi hanno però un gusto molto poco gradevole. C’è chi tuttavia risulta tenace ad aggirare le loro difese ed è così che le lucciole cadono facilmente nella tela degli arguti ragni, rospi e pipistrelli.

lucciole

https://www.nationalgeographic.it/come-si-illuminano-le-lucciole

La luminosità della lucciola sembrerebbe avere la funzione di economizzare l’energia, infatti, nel periodo riproduttivo, dal crepuscolo fino alle prime ore della notte, quando il vento è assente e l’umidità energetica sufficiente, lo scambio di segnali permette al maschio, a seconda dell intermittenza di riconoscere la femmina della sua specie di appartenenza, tra le molteplici presenti in natura, e di dar via, senza perdere troppo tempo al suo rituale di corteggiamento..
Nasce così un gioco di lampi, emissioni luminose di pochi secondi, localizzazioni, orientamenti del volo, ondeggiamenti, cerchi e spirali irregolari, un atterraggio ed un lungo accoppiamento che dai 20 minuti si
propaga oltre l’ora. Se l’accoppiamento non ha avuto luogo, la femmina si ritira nel suo riparo per riemergere la notte successiva, ripetendo il tentativo per una decina di giorni. In seguito all’accoppiamento, dopo un paio di giorni, per la femmina è il momento di deporre le uova, sondando accuratamente il terreno con i sensori che porta sulla coda per evitare che le uova possano disseccarsi e inzupparsi.

Breve la vita degli adulti, alcune femmine muoiono dopo l’accoppiamento estivo, due, tre anni la vita della larva, formidabile predatore e ghiotta di chiocciole e limacce.
Eh già, non sorprendiamoci di scoprire che i meravigliosi dispensatori di luce sono da annoverare tra i più carnivori di molluschi e che poco si sfamano di nettare e petali di fiori.
Una curiosa leggenda racconta di quanto le larve sarebbero in grado di predare le chiocciole convincendole a uscire dal loro guscio, riproducendo sulla sua superficie con le zampe il ticchettio della pioggia che solitamente spinge al movimento questi molluschi. Sarà vero?

Dotate di capo, torace, addome, antenne non molto lunghe, occhi composti, apparato boccale e ali, pochi sono in grado di spiccare il volo, prerogativa prettamente maschile. Così come il pavone maschio presenta un piumaggio dai vistosi colori, al contrario di quello della femmina che è modesto, tale disparità nota come dimorfismo sessuale è tipico anche delle lucciole, tant’è che le differenza a volte sono tanto marcate da far fatica a credere che le creatura appartengano alla stessa specie.

Lucciole

Le lucciole, 10 curiosità su questo splendente insetto che non conoscevi

La metamorfosi legata al ciclo vitale prevede numerosi stadi, la schiusa delle uova preannuncia la mutazione larvale fino alla trasformazione in pupe per terminare la vita come insetto adulto, un ciclo vitale che ricopre circa due anni. Ed è così che con il calare del buio, toccherà al maschio captare il lampeggiare e la melodia sinfonica della lucciola che lo accompagnerà per perpetuare la specie.
Possiamo così ammirare come strisce luminose, lampi tondeggianti, dialoghi amorosi si intrecciano nella notte alla ricerca dell’anima gemella.

Perché le lucciole fanno luce?

Vorremmo che le lucciole tornassero come un tempo ad essere numerose a far brillare i parchi ed i campi nelle sere d’estate. Se ciò avverrà, significherà che saremo riusciti a preservare la qualità del nostro ambiente.

Tratto da “Lucciole”, vita spericolata di un coleottero pieno di energia, di Domenico Barboni

Giada De Marni