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Comune di Settala
Il Comune di Settala è situato in quella parte della Pianura Padana che si estende tra l’Adda ed il Lambro, a 18 Km. ad est di Milano. E’ a 108 m. sul livello del mare ed ha una superficie di 17,50 Kmq. Oltre al capoluogo, il Comune comprende le frazioni di Caleppio (aggregata intorno al 1753) e di Premenugo (aggregata nel 1869).
Settala è compresa, seppur con qualche discordanza, nella zona geografica della Martesana, la quale ha limiti non definiti.
Al censimento del 1751 emerge che l’apparato amministrativo del Comune, che contava circa 500 abitanti era costituito dall’Assemblea di tutti i capi di casa della comunità, convocata dal Console almeno una volta all’anno in occasione della pubblicazione dei riparti, cui faceva riscontro un Consiglio più ristretto formato da un Console, un Sindaco (eletti dall’Assemblea suddetta) e da quattro Fittabili, delegati dei maggiori estimati, cui erano affidate mansioni di carattere esecutivo, mentre al Console ed al Sindaco erano delegate l’amministrazione e la conservazione del patrimonio pubblico.
Nel 1771 il Comune aveva una popolazione di 1244 abitanti, nel 1805 ne contava 1050, nel 1811 erano 1575, nel 1853 ammontavano a 1277. Dal censimento del 1931, il Comune figura con una popolazione di 2102 abitanti; nel 1951 gli abitanti erano 2567, nel 1971 3180, nel 1991 4905, per giungere agli attuali 6.404
Le origini della località si fanno risalire all’epoca romana, essendo stati ritrovati resti di una strada costruita ai tempi dell’Imperatore Tiberio (I secolo D.C.) e perché su di una medaglia di quell’Imperatore si legge il nome del duumviro Giulio Settala.
Nel Medioevo fu feudo di una della Famiglie più celebri della storia milanese, i Conti Settala, da cui il borgo ha appunto ereditato il nome. A questo nobile casato appartennero personaggi illustri, fra i quali spiccano S. Senatore, vescovo di Milano nel V secolo, Enrico, che ricoprì la stessa carica nel VII secolo, Ludovico, il famoso protofisico che nel 1576 curò la peste nel capoluogo lombardo. Nella chiesa milanese di S. Marco si può ammirare la pregevole tomba di famiglia dei Settala con il loro emblema araldico, divenuto poi lo stemma del Comune.
Nella storia locale non mancarono gli alti e bassi determinati dalle alterne vicende che caratterizzarono tutto il Milanese: il paese fu seriamente danneggiato dalla guerra che nel 1036 Corrado il Salico combatté contro l’Arcivescovo Ariberto d’Intimiano; fu poi talmente distrutto da Federico Barbarossa che resterà completamente disabitato per oltre mezzo secolo. Nel 1249 i Conti Settala decisero di riedificarlo ed affidarono la ricostruzione al canonico Ugone.
Cessato il dominio dei Settala, il feudo passò nelle mani dei Trivulzio, che si estinsero nel 1679; nel 1725 il possesso feudale passò al Marchese Brusati di Torino, i cui discendenti sono tuttora viventi.
Dei secoli passati rimangono alcune testimonianze, come la torre merlata di un palazzetto del XII secolo a Cascina Castello, con un portico e finestre ad arco, e la Parrocchiale, fatta costruire dai Conti Settala nel 1108 e nella quale sono custoditi pregevoli quadri di scuola lombarda. In una raccolta araldica riportata da Marco Cremosano nel secolo XVII, si trova dipinto lo stemma del Comune di Premenugo (d’azzurro alla finestra bifora di pietra al naturale).
La parrocchia di Settala è intitolata a S. Ambrogio, quella di Premenugo a S. Tommaso e quella di Caleppio a S. Agata.
Il Comune di Settala ha dato, alla Grande Guerra 1915/1918, 38 Caduti e 2 Decorati al valor militare.
Alla tradizionale attività agricola, si è ormai quasi completamente sostituita l’industria, presente in numerose aziende operanti soprattutto nei settori dell’edilizia, delle materie plastiche, della chimica e della meccanica.
Il territorio di Settala, seppur appartenente alla Pianura Padana, è caratterizzato da un’impercettibile pendenza che rende la parte orientale dello stesso più bassa altometricamente; questa caratteristica ha fatto sì che nel Medioevo questa parte fosse lambita dalle acque, o meglio dalle paludi esterne del non più esistente Lago Gerundo, nel periodo di massima espansione.
Caratteristica quindi rimasta dell’attuale territorio è la presenza di acqua e di marcite, a causa soprattutto delle risorgive, in quanto Settala ne è ubicata in piena fascia. Le risorgive sono sparse in gran numero nella zona e in parte racchiuse nel parco regionale delle Sorgenti della Muzzetta, a metà tra il territorio di Settala e quello di Rodano e curato da entrambi i comuni. Caratteristica tipica della zona è infatti la presenza di una falda superficiale a circa 2–3 m sotto la superficie.
Inoltre, pressappoco lungo il confine est/sud-est di Settala, con i comuni di Merlino, Comazzo e Paullo, corre il canale della Muzza, il più antico canale artificiale della Pianura Padana, che apporta molta acqua dall’Adda alle campagne settalesi. Altri corsi d’acqua artificiali derivano da risorgive poste a nord di Settala o da diramazioni del Naviglio della Martesana.
Ai vantaggi che le caratteristiche idrogeologiche hanno portato e tuttora portano all’agricoltura, si aggiungono le caratteristiche del clima comuni alla pianura padana, fortemente umido con afa in estate e nebbie in inverno, queste ultime talvolta presenti, a causa delle risorgive, quando nei comuni vicini sono addirittura totalmente o quasi assenti.
Importante nell’economia del territorio è la presenza di tre arterie stradali importanti, quali la Paullese nuova e la Strada Provinciale 14 “Rivoltana”, sull’asse ovest-est e la via Cerca, sull’asse nord-sud, che incrocia le prime due al di fuori del territorio di Settala. Queste tre strade, che sono di vitale importanza a livello regionale per i veicoli e le merci in transito, sono connesse tra di loro anche dalla Strada Provinciale 161 “Paullo-Vignate” che percorre in maniera tortuosa l’asse nord-sud e lambisce sia il capoluogo che il centro di Premenugo; la Cerca invece passa radente a Settala tagliandone fuori solo il cimitero, mentre a Caleppio provoca una divisione letterale del paese, apportando anche vari problemi legati al traffico.
Un progetto di variante al di fuori del centro abitato verrà finanziato e quindi realizzato nel contesto della costruzione della nuova tangenziale est-esterna.
La Rivoltana e la Paullese passano invece rispettivamente nel margine nord del territorio e nel margine sud; la prima attraversa il parco privato Invernizzi (tratto segnalato come panoramico dal TCI, sulla seconda invece è costruita la zona commerciale-industriale di Caleppio.