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La Battaglia del Castello Brivio

La Leggenda della Battaglia di Rocca Brivio
La Leggenda della Battaglia di Rocca Brivio

Nel cuore della Lombardia, il Castello Brivio di San Giuliano Milanese si ergeva come una sentinella silenziosa, custode di antichi segreti e leggende. Tra le sue mura, si narrava di un tempo in cui il castello era il fulcro di un regno magico, popolato da creature straordinarie.

Il giovane principe Federico Brivio, erede del castello, era noto per il suo coraggio e la sua sete di avventura. Alto e robusto, con occhi azzurri penetranti e capelli scuri, Federico era un leader nato, sempre pronto a difendere il suo regno. Un giorno, mentre esplorava i boschi circostanti, Federico scoprì un antico portale nascosto tra le radici di un albero secolare. Attraversandolo, si ritrovò in un mondo incantato, dove giganti, folletti e fate vivevano in armonia.

La pace del regno era minacciata da un’oscura forza malvagia, guidata dal terribile gigante Gorgoth. Gorgoth, un tempo guardiano del regno, era stato corrotto da un’antica maledizione e ora cercava di dominare tutte le creature magiche. Alto come una torre, con una pelle grigia e rugosa e occhi rossi come il fuoco, Gorgoth incuteva terrore in chiunque lo incontrasse.

La Regina delle Fate, Elvira, chiese aiuto a Federico, riconoscendo in lui l’unico capace di sconfiggere Gorgoth e riportare la pace.

Elvira, la Regina delle Fate, era una figura di straordinaria bellezza e saggezza. Con lunghi capelli dorati che scintillavano alla luce del sole e occhi verdi come smeraldi, Elvira emanava un’aura di serenità e potere. La sua voce melodiosa era in grado di calmare anche le creature più feroci, e i suoi poteri magici erano leggendari.

Federico accettò la sfida e, con l’aiuto di un gruppo di alleati straordinari, si preparò alla battaglia.

Tra i suoi compagni c’era Luna, una fata guerriera con ali d’argento e poteri curativi. Luna era agile e veloce, con una grazia innata che le permetteva di muoversi silenziosamente tra le ombre. I suoi poteri curativi erano in grado di guarire le ferite più gravi, rendendola un’alleata preziosa in battaglia.

Thorin, un folletto astuto e maestro delle trappole, era un altro dei compagni di Federico. Piccolo di statura ma grande di ingegno, Thorin aveva capelli rossi e occhi vivaci che brillavano di intelligenza. La sua abilità nel creare trappole ingegnose e la sua conoscenza dei segreti del bosco lo rendevano un avversario temibile per chiunque osasse sfidarlo.

Infine, c’era Baldur, un gigante buono, dotato di una forza sovrumana e di un cuore puro. Baldur era alto e possente, con una barba folta e occhi gentili. Nonostante la sua imponente statura, Baldur era noto per la sua gentilezza e il suo desiderio di proteggere i più deboli. La sua forza immensa era un’arma potente contro le forze oscure.

Federico e i suoi compagni, dopo aver attraversato foreste incantate, paludi nebbiose e montagne innevate, giunsero finalmente al Castello Brivio. Tuttavia, invece di trovare Gorgoth e il suo esercito, si imbatterono in un portale magico che li trasportò in un’altra dimensione, un luogo dove il tempo e lo spazio erano distorti.

In questa nuova realtà, le leggi della fisica non avevano più senso. Gli alberi fluttuavano nell’aria, i fiumi scorrevano verso il cielo e le creature magiche assumevano forme bizzarre e mutevoli. Federico e i suoi alleati dovettero adattarsi rapidamente a questo ambiente surreale, utilizzando la loro astuzia e i poteri magici per sopravvivere.

Durante il loro viaggio in questa dimensione, scoprirono che Gorgoth non era il vero nemico. In realtà, era stato manipolato da un’entità ancora più oscura e potente, un antico spirito che si nutriva delle paure e delle speranze degli esseri viventi. Per sconfiggerlo, Federico e i suoi amici dovettero affrontare le loro paure più profonde e unirsi in un rituale magico che richiedeva un sacrificio personale.

Alla fine, fu Luna a fare il sacrificio più grande, donando la sua essenza magica per sigillare l’antico spirito in una prigione eterna. Con la scomparsa di Luna, il gruppo fu riportato alla loro dimensione originale, ma nulla era più come prima. Federico, Thorin e Baldur tornarono al Castello Brivio, portando con sé il ricordo di Luna e la consapevolezza che il loro mondo era solo uno dei tanti nell’universo.

Il castello divenne un luogo di studio e ricerca, dove maghi e studiosi di tutto il regno si riunivano per esplorare i misteri delle dimensioni parallele. Le creature magiche continuarono a vegliare sul castello, ma ora con una nuova missione: proteggere il regno non solo dalle minacce visibili, ma anche da quelle invisibili che si nascondevano tra le pieghe della realtà. Ancora oggi, il castello rimane impenetrabile, poiché si dice che creature magiche stiano ancora studiando come raggiungere il regno dove risiede l’anima di Luna. Per riportarla in vita mantenendo il sigillo inalterato.

Quando l’anima di Luna sarà finalmente liberata, non ci saranno più confini tra i regni e le dimensioni. La sua rinascita porterà un’era di armonia e connessione, dove mondi diversi si intrecceranno in un’unica realtà. Le barriere che separano le dimensioni si dissolveranno, permettendo a tutte le creature di vivere in pace e comprensione reciproca. Il sacrificio di Luna non sarà stato vano, e il suo spirito guiderà il regno verso un futuro luminoso e senza confini.

Deborah Esposito – EVF Questo racconto è un racconto di fantasia che non fa alcun riferimento, se non di suggestione, a fatti storici documentati.