Ibis Sacro
Sommario
Origini
Ecco una nuova specie esotica presente oramai in modo rilevante in Provincia di Milano e in tutto il Parco Agricolo Sud Milano. Si tratta dell’uccello Ibis sacro che in passato viveva in Egitto, dov’era venerato come una divinità, considerato la rappresentazione terrena del Dio Thot, simbolo di intelligenza.
Tracce di questa specie sul territorio italiano risalgono già all’epoca dei Romani, negli affreschi e nei mosaici delle ville patrizie di Pompei ed Ercolano distrutte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
Personalmente ho avvistato e fotografato gruppi di Ibis sacro a Settala, Corneliano Bertario, Carpiano e Peschiera Borromeo.
Caratteristiche
L’Ibis sacro (Threskiornis aethiopicus) è un uccello caratteristico, si presenta con un piumaggio uniformemente bianco con zampe, collo, testa, becco e coda nere. L’Ibis sacro ha una taglia abbastanza grande: è lungo infatti sui 50-60 cm con un peso di 1,5-2 Kg e un’apertura alare di 110-120 cm. Come tutti i Ciconiformi, vola con le ali aperte e le zampe slanciate, in modo particolarmente simile alla Cicogna bianca.
L’Ibis sacro è prevalentemente carnivoro: si nutre di pesci, invertebrati, crostacei, molluschi, anche se non disdegna piccoli mammiferi, uova e lucertole, che cattura con il suo becco ricurvo che ingoia interi
Riproduzione
Nella stagione degli amori, tra maggio e luglio, i maschi si contendono le compagne a colpi di rigonfiamenti del petto e striduli gorgheggi. La femmina depone 2-4 uova, cova senza l’aiuto del maschio e si occupa anche di nutrire i pulcini. I giovani Ibis sacro si rendono indipendenti a 4-5 settimane di vita, possono vivere fino a circa 18 anni.
Ambiente
Al giorno d’oggi, l’Ibis sacro è quasi estinto in Egitto ma ampiamente diffuso in Africa sub-sahariana. Si riscontra vicino ai grandi fiumi, come il Nilo, il Niger, il Tigri e l’Eufrate. Predilige ambienti umidi, dove acqua e fango abbondano e trova cibo in abbondanza, ma si spinge anche fino ai margini delle città sui campi arati.
Ed è proprio la presenza di ambienti caratterizzati da questi elementi, che ha permesso all’Ibis Sacro di formare una popolazione nell’area risicola del Novarese e Vercellese rendendolo, senza dubbio, uno degli animali più caratteristici di questo territorio
Ibis in Italia
L’origine della popolazione italiana di questa specie è ancora sconosciuta. Secondo alcuni studiosi i nostri ibis potrebbero essere di origine francese; tra gli anni 80 e 90 del secolo scorso diversi individui in Francia sfuggirono da parchi zoologici e da giardini privati, adattandosi all’ambiente e successivamente riproducendosi con successo, dando vita a popolazioni stabili. Alcuni individui facenti parte di queste popolazioni sarebbero poi arrivati fino in Italia. Altri studiosi invece ritengono che possano essere scappati direttamente da zoo o da allevatori privati italiani. In ogni caso si tratta di animali sfuggiti dalla cattività e adattatasi all’ambiente naturale, come spesso succede con altre specie esotiche o aliene.