Progetto Leonardo da Vinci
Titolo: Laboratorio “Anche a Leo Bastava un Panino”
Vogliamo fare di Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili è un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove la natura e la storia si intrecciavano in un abbraccio affettuoso a disposizione di tutti coloro che vogliono esplorare in libertà.
Per questo abbiamo realizzato un’attività per le giovani e i giovani esploratori, per offrire loro un’esperienza unica, dove il divertimento e l’apprendimento si fondono in un’avventura indimenticabile.
Così nacque l’idea del laboratorio ecomuseale di EVF, un luogo dove le ragazze e i ragazzi possano imparare giocando, osservando e scoprendo liberamente.
Lontano dai banchi di scuola e dai voti, qui ogni studente è libero di esplorare e di lasciarsi guidare dalla propria curiosità. Gli educatori dell’ecomuseo sanno bene che il vero apprendimento nasce dall’emozione e dall’interesse, e per questo si impegnavano a creare un ambiente accogliente e stimolante, dove ogni persona possa sentirsi protagonista della propria avventura.
Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili ha deciso di trarre ispirazione da un grande genio del passato: Leonardo da Vinci. Leonardo è famoso per la sua creatività, curiosità e capacità di connettere arte e scienza.
Durante le attività, parleremo di lui e delle sue opere attraverso la lettura interattiva del libro “Leonardo la penna che disegna il futuro” della collana “Lampi di Genio” di Luca Novelli.
Nel primo capitolo del libro, si racconta che il giovane Leonardo ha frequentato “poca scuola (e ha goduto di) tanta libertà”. Questo approccio creativo e la sua abilità nel risolvere problemi complessi con soluzioni non convenzionali possono ancora ispirare ognuno di noi a cercare soluzioni originali e innovative, utilizzando la nostra creatività.
La creatività, infatti, è fondamentale per la conquista della libertà intellettuale e personale e si manifesta attraverso l’immaginazione, la fantasia e la produzione di idee nuove.
Lo sapevate che per risolvere problemi complessi, è necessario utilizzare sia il pensiero creativo, che genera soluzioni inaspettate, sia il pensiero critico, che valuta vantaggi e svantaggi delle diverse ipotesi di risoluzione?
Leonardo da Vinci è un perfetto esempio di questo approccio perché lui, in maniera completamente spontanea, ragionava così sin da piccolo.
Inoltre, la voce narrativa del libro, che sembra quella di un giovane Leonardo che parla in prima persona, può avere un impatto significativo sui giovani, facilitando l’immedesimazione nel protagonista.
Da giovane, Leonardo era circondato da adulti che stimolavano e favorivano le sue iniziative e la sua curiosità, senza negargli la libertà di agire secondo la sua visione personale anche nell’apprendimento. Ha vissuto in un contesto culturalmente stimolante e variegato, conoscendo allo stesso tempo la realtà semplice e contadina di cui faceva parte la sua mamma; ha imparato a usare l’abaco con il nonno, a immergersi nella natura con lo zio, a leggere con il padre, ed è andato a bottega per imparare un mestiere dai più grandi maestri. Ha vissuto molte esperienze in un’unica vita.
Seguendo l’esempio di Leonardo, i partecipanti del laboratorio di Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili saranno incoraggiati a capire il valore in ogni esperienza, anche di quelle che non portano ai risultati sperati. Questo approccio li aiuterà a sviluppare una mentalità aperta e resiliente, fondamentale per affrontare le sfide future.
Per aiutare i partecipanti del nostro laboratorio ad orientarsi negli studi, ci siamo ispirati a Johann Heinrich Pestalozzi, un educatore che ha dimostrato come la teoria pedagogica possa essere messa in pratica.
Il suo metodo si può descrivere per punti:
- Coinvolgimento attivo: Pestalozzi credeva che si imparasse meglio facendo. Nella sua scuola, i bambini partecipavano a lavori agricoli e artigianali, imparando sia competenze pratiche che teoriche.
- Personalizzazione: Pestalozzi considerava le esigenze di ogni studente, promuovendo un apprendimento su misura e aiutandoli a superare le loro difficoltà.
- Integrazione di competenze: Pestalozzi combinava abilità pratiche, come la tessitura, con competenze di base come leggere, scrivere e fare matematica. Questo approccio integrato ha influenzato la didattica laboratoriale.
- Ispirazione: Pestalozzi si ispirava all’Illuminismo e alle idee di Rousseau, sottolineando l’importanza dell’amore, dell’empatia e dell’attenzione ai bisogni degli studenti.
Vogliamo trasformare questi principi in attività ludiche e ricreative tipiche della didattica laboratoriale ecomuseale.
Intendiamo agire in questa direzione:
- Personalizzazione: attraverso le domande sulla lettura interattiva del testo proposto, ci sforzeremo di riconosce le diverse caratteristiche dei partecipanti, adattando le attività alle loro esigenze individuali.
- Integrazione di abilità operative e cognitive: la didattica laboratoriale ecomuseale unisce conoscenze teoriche e abilità pratiche, permettendo ai partecipanti di applicare ciò che hanno imparato in situazioni reali.
- Ispirazione: vogliamo aiutare i partecipanti a scoprire, attraverso le esperienze sul territorio di EVF, ciò che li rende più felici, partecipi e curiosi.
Leonardo da Vinci fu un pioniere nella scienza e nell’ingegneria. Il suo approccio sperimentale è ancora oggi tenuto in grande considerazione, non solo per i risultati, ma soprattutto per il suo modo di lavorare, valorizzando aspetti spesso trascurati, come ad esempio il valore degli esperimenti falliti.
Sappiamo anche che ha realizzato opere e invenzioni che, nonostante non abbiano avuto successo immediato, hanno lasciato un’impronta duratura fino ai nostri giorni.
La didattica laboratoriale ecomuseale può essere molto utile per aiutare gli studenti fino ai 13 anni ad affrontare le loro difficoltà in libertà senza paura del fallimento, trovare soluzioni alternative in autonomia e sviluppare qualità relazionali nell’ambito della cooperazione e dell’aiuto reciproco.
Questo approccio coinvolge gli studenti in attività pratiche e collaborative, rendendo l’apprendimento più dinamico e meno passivo.
Gli adulti possono osservare direttamente come gli studenti affrontano il lavoro e risolvono i problemi, individuando margini di miglioramento e aiutandoli a trovare soluzioni autonome.
Le attività laboratoriali offrono l’opportunità di fornire feedback immediato, lavorando insieme su eventuali errori per comprendere meglio le aree in cui ogni partecipante ha bisogno di supporto o di percorrere altre strade per raggiungere gli obiettivi personali.
Attraverso la didattica laboratoriale ecomuseale, gli studenti sviluppano competenze trasversali come il pensiero critico, la risoluzione dei problemi e la collaborazione.
Questo metodo promuove un ambiente di apprendimento inclusivo, dinamico, giocoso e vivace, dove ogni partecipante può contribuire e sentirsi valorizzato, migliorando l’autostima e la motivazione.
Ma perché “anche a Leo bastava un panino?”: “Basta un panino” è stato il nostro primo evento dedicato ai più giovani il cui slogan era proprio “basta un panino perché non seve altro per scoprire la natura, stare insieme, vedere cose belle, respirare aria fresca, fare una passeggiata nel verde” e vogliamo mantenere questo spirito anche per questa nuova iniziativa.
L’attenzione al territorio e l’esplorazione della bellezza circostante diventano strumenti per sensibilizzare le generazioni future a proteggere, promuovere e valorizzare il territorio in cui vivono, favorendo la coesione sociale attraverso scopi comuni, in un contesto creativo, giocoso e semplice.
Se siete interessati a condividere il progetto completo potrete scrivere a:
evf.welfare@ecomuseovettabbiafontanili.it
Deborah Esposito (welfare Culturale)