Marcite
Sommario
Storia
Il termine “marcita” ha radici antiche e affonda le sue origini nelle grandi aziende agricole delle abbazie, chiamate grange, dove fu introdotta per la prima volta. Questa tecnica colturale caratteristica della Pianura Padana, della Svizzera e della Gran Bretagna consiste nell’irrigazione a gravità utilizzando l’acqua proveniente dalle risorgive, anche durante la stagione invernale.
Nella pianura padana, fu usata per la prima volta nei territori che erano di priorità delle abbazie.
La famiglia Archinto, antica famiglia nobile milanese, donò alla comunità cistercense, un appezzamento di terreno, sul quale i monaci costruirono l’abbazia di Chiaravalle.
Una Tecnica Innovativa
L’acqua di risorgiva, mantenuta in continuo movimento dal terreno dolcemente declinante, impedisce il congelamento del suolo durante l’inverno. Questa caratteristica unica permette lo sviluppo continuo della vegetazione anche durante i mesi più freddi, consentendo ai contadini di effettuare numerosi tagli di foraggio.
Contributo dei Monaci Cistercensi
La storia della marcita è avvolta da leggende e attribuzioni, ma si ritiene comunemente che siano stati i monaci, specialmente i Cistercensi provenienti dalla Francia, a contribuire in modo significativo alla sua diffusione nelle campagne del nord Italia. Questa pratica permetteva ai contadini di alimentare il bestiame con erbe fresche a partire da fine febbraio, ottenendo rese di latte e derivati del latte che primeggiavano in Europa.
Struttura e Funzionamento
La coltivazione a marcita è basata su un semplice ma arduo principio: il prato è uniformemente percorso da un velo d’acqua in costante movimento. Questo richiede tecniche idrologiche avanzate, con un terreno caratterizzato da una pendenza leggera ed omogenea. L’acqua viene distribuita da una roggia di alimentazione e raccolta da una roggia drenante, consentendo il movimento uniforme e la riutilizzazione per l’irrigazione di campi posti più a valle.
Evoluzione Attuale
Nel corso del XX secolo, le colture a marcita sono state abbandonate in favore della coltura industriale del mais, considerata più redditizia. Questo cambiamento ha portato all’abbandono dei fontanili, mettendo a rischio molte specie animali e vegetali. Tuttavia, oggi alcune aree stanno cercando di preservare e ripristinare le marcite, riconoscendone il valore storico e ambientale.
Un Futuro per le Marcite
Nonostante la rarefazione delle marcite, in alcune zone si sta lavorando per risistemare fontanili e rogge al fine di preservare questa pratica secolare. Le marcite sono ora oggetto di tutela, con organi competenti che cercano di conservare questo patrimonio unico. Nel Parco Agricolo Sud Milano, ad esempio, sono presenti 41 marcite salvaguardate, testimonianza di un passato agricolo ricco e affascinante. Molti ex-siti di marcite si sono trasformati in prati stabili, dove viene ancora praticata una falciatura trimestrale, mantenendo viva la connessione con le tradizioni agricole del passato. Nel territorio di competenza di EVF sono presenti solo 2 marcite. Una marcita e si trova a Peschiera Borromeo tra le frazioni di Bettola e Bellingera; ha una superficie di 7 ettari e fa parte del fondo agricolo condotto da più di un secolo dalla famiglia del Sig. Antonio Chiappa, della Cascina Monasterolo. L’altra marcita si trova a Settala e ha una superficie di 10 ettari. Le acque che la alimentano sia in estate che in inverno, provengono dal Fontanile Rile più a nord.
Il Parco Agricolo Sud Milano ha realizzato un piano di interventi mirato alla conservazione e alla tutela delle marcite. Questi interventi includono la manutenzione delle strutture, la promozione di attività di educazione ambientale e la ricerca scientifica.
Le 41 marcite presenti nel Parco Agricolo Sud Milano vengono tutelate sia perché elementi fondamentali del paesaggio, ma anche per il loro ruolo fondamentale nel mantenimento e tutela della biodiversità: in questi ambienti vivono, infatti, varie specie di uccelli e anfibi che vi trovano le condizioni ideali per alimentarsi, riprodursi, sostare durante le migrazioni.